Wednesday, April 30, 2008

Far East Film Festival 10 - Day 2

A COLLEGE WOMAN'S CONFESSION
Regia di Shin Sang-ok (Retrospettiva)

Primo film della retrospettiva dedicata al regista sud coreano Shin Sang-ok, più precisamente alla sua produzione filmica di fine anni '50, prima che venisse imprigionato in Corea del Nord e costretto a produrre pellicole di propaganda. La storia vede una giovane ragazza, Choi So-young, che, rimasta sola dopo la morte della nonna e non potendo così provvedere a pagarsi l'università e l'affitto, decide di trovarsi un lavoro che le permetta perlomeno di concludere gli studi della facoltà di Legge. Le sue speranze si infrangono contro un mondo del lavoro prettamente maschile che cerca nelle donne attitudini tutt'altro che professionali. Una sua amica aspirante scrittrice, trovato un diario appartenente ad una donna che anni prima aveva avuto una relazione con un importante uomo politico, oggi deputato, le consiglia di spacciarsi per la figlia avuta da quella relazione che l'uomo non ha mai avuto modo di incontrare. Accolta con gioia in casa dell' uomo, So-young riuscirà a laurearsi e a diventare avvocato ma il suo inganno diventa un peso sempre più insostenibile per la sua coscienza. Splendido spaccato della Corea anni '50 visto attraverso gli occhi dei personaggi femminili, So-young prima e l'assassina che si troverà a difendere poi, le cui storie sono quasi speculari ma dai risvolti differenti. Un racconto intenso che trova il suo apice nell' arringa finale di So-young dove cercherà redenzione per la sua assistita e per se stessa.

THE HAPPY LIFE
Regia di Lee Joon-ik

Come fanno tre quarantenni ad affrontare la crisi di mezza età? Con la musica naturalmente! E' quello che capita ai protagonisti di questa divertente commedia coreana dove, a causa della morte di un loro caro amico, tre amici si trovano faccia a faccia con il passare inesorabile del tempo e con i rispettivi problemi personali (disoccupazione, divorzio ecc.). Decidono allora di rimettere in piedi la loro vecchia band insieme al giovane figlio del loro amico scomparso. The Happy Life è la dimostrazione che ci vuole veramente poco ad affrontare argomenti triti e ritriti, non dico con originalità, ma almeno con un piglio decisamente più ottimista e sincero. Utilizzare la musica come espediente narrativo potrebbe suonare (ah, che bel gioco di parole!) furbo, ma il risultato mi è sembrato onesto soprattutto perché il film non ha pretese di aspirare ad essere niente di più che una commedia classica con qualche risvolto dolce amaro.
3/5

TRIVIAL MATTERS
Regia di Pang Ho-cheung

Non conoscevo Pang Ho-cheung prima del Far East. Poi me lo vedo salire sul palco e mandare tranquillamente a "fanculo" coloro che non avessero gradito il suo personalissimo (e divertente, aggiungo io) Festival Trailer di quest'anno. E ho pensato "quest' uomo è un grande". Non conoscevo la produzione filmica di Pang Ho-cheung prima di Trivial Matters e non sapevo proprio che aspettarmi. Il film di Pang si compone di sette storie diverse, sostanzialmente slegate tra loro (se escludiamo alcuni piccoli dettagli) tenute insieme dal titolo "Trivial Matters", letteralmente "materie futili". C'è la coppia con problemi "di letto" causati dall'incapacità di comunicare. C'è il ragazzo che cerca di abbordare in discoteca raccontando il suo particolare modo di essere un cittadino modello. C'è il ragazzo che le prova tutte per portarsi a letto la fidanzata riluttante ad avere rapporti pre-matrimoniali con lui. C'è il ragazzo che con l'inganno da il nome ad un pianeta. C'è la storia di due adolescenti che vedranno i loro destini decisi da una scelta egoistica di una di loro. C'è un produttore cinematografico che sente nascere delicati sentimenti per una prostituta. E infine c'è la curiosa storia di un killer non ancora professionista. Sette storie molto diverse raccontate con stili registici diversi. Sette storie ironiche, grottesche, demenziali e a volte malinconiche. Forse il limite del film sta proprio in questa discontinuità che rende impossibile inquadrare Trivial Matters nel suo insieme ma presi singolarmente alcuni episodi sono veramente piacevoli. Direi una bugia se scrivessi che il film non mi è piaciuto.
3/5

MUAY THAY CHAIYA
Regia di Kongkiat Komesiri

Eccolo! E' arrivato! Il primo filmaccio visto al Far East! Tre amici, praticamente tre fratelli cresciuti insieme sin da piccoli in un piccolo villaggio sulle coste tailandesi, aspirano a diventare esperti lottatori di muay thay. Non tutti purtroppo ci riusciranno e solo uno diventerà professionista per ridare prestigio al nome del fratello, campione caduto in disgrazia. A causa di un incidente uno di loro rimarrà zoppo, un'altro invece diventerà un piccolo mafioso. Quello che poteva essere un bel film di pugni-calci-gomitate-ginocchiate (splendida tra l'altro la cornice soleggiata di una spiaggia tailandese in cui si svolge la prima parte del film) si trasforma lentamente in un aborto a metà strada tra combattimenti a mafia-movie. E fin qui potrebbe anche non esserci niente di male se non si avesse la certezza che qualcuno si sia perso diverse pagine di sceneggiatura prima di girare le scene, visti i giganteschi buchi che rendono difficile seguire l'evolversi delle vicende. Decisamente evitabile.
1/5

Tuesday, April 29, 2008

Far East Film Festival 10 - Day 1

L CHANGE THE WORLD
Regia di Hideo Nakata

Il film a cui spetta l'onore di aprire la decima edizione del Far East Film, è uno spin off dei due live action dedicati al manga di grande successo Death Note, incentrato sulla figura di L. Considerato che sull' argomento "Death Note" partivo decisamente svantaggiato, ho voluto recuperare il manga del quale però ho potuto leggere solo il primo numero dove il personaggio di L si vede solo di nuca. In pratica, quello che so del personaggio (la sua strana postura, la sua passione per i dolci ecc.) l'ho imparato dal film. In questo lungometraggio a lui dedicato, il nostro è impegnato a fermare un gruppo terroristico le cui malvagie intenzioni consistono nella diffusione di un virus pericolosissimo che potrebbe eliminare gran parte della popolazione mondiale. Allo stesso tempo deve occuparsi di una ragazzina e un bambino, fondamentali per trovare il vaccino, prima che "la morte se lo pigli" così com'è scritto sul Death Note. Il grande Hideo Nakata non riesce a dare "corpo" ad una sceneggiatura sostanzialmente inutile che sfrutta soprattutto il popolarissimo personaggio di L per raggiungere una determinata tipologia di pubblico. Bravo comunque il giovane Matsuyama Kenichi nel ruolo di L, ma il film è veramente pesante e troppo lungo (e non credo che tutto dipendesse dalla stanchezza per il viaggio).
2/5

QUIKIE EXPRESS
Regia di Dimas Djayadiningrat

Nonostante una stanchezza devastante mi spingesse a capitolare e a dirigermi di corsa tra le braccia di Morfeo, ho resistito con coraggio e mi sono infilato in sala per il secondo film della serata che fortunatamente si è dimostrato la prima piccola ma piacevole sorpresa del Far East e decisamente meno soporifero del film di Nakata. Unica pellicola indonesiana in concorso, Quikie Express vede protagonisti tre baldi giovani, Jojo (prestante disoccupato), Marley (emulo del grande Bob) e Piktor (aspirante dj con un curioso difetto di pronuncia) venire reclutati ed addestrati per diventare esperti gigolò dell' agenzia d'appuntamenti Quikie Express che, camuffata da pizzeria d'asporto, offre alle sue clienti qualcosa di ben diverso dalla semplice pizza. Divertente, ironico, malizioso, ricco di situazioni paradossali ed equivoche (straordinari i primi tre appuntamenti), forse dagli sviluppi un po' prevedibili ma che si risolvono in maniera nient'affatto scontata. Unico difetto una lunghezza eccessiva (due ore) per un film di questo genere, al quale una sforbiciatina qua e la non avrebbe fatto che bene.
3/5

Far East Film Festival 10 - Introduzione


Accorciata la distanza tra chi il cinema "lo fa" e chi ne "usufruisce".
Ecco la sensazione che il FEFF, mia prima esperienza in un festival cinematografico, mi ha trasmesso. Sensazione nata nel vedere spettatori, assidui come me o occasionali, condividere gli stessi spazi con registi, sceneggiatori e attori senza che ci fossero barriere a separarli. Forse dipende dal fatto che il FEFF è un festival "minore", trattando un cinema, quello orientale, che ancora non è riuscito a sdoganarsi da "cinema di nicchia" e guardato ancora con infondati pregiudizi.
Per chi invece è interessato ad affrontare un viaggio nella cinematografia orientale, il FEFF rappresenta una tappa importante, nonché unica, per vedere in sala film altrimenti invisibili.
Giunto quest'anno alla sua decima edizione ho deciso che era tempo di andarci e così è stato.
Da oggi perciò, comincerò a postare le recensioni dei film visti giorno per giorno e qualche interessante (almeno spero che lo siano) post fotografico.

Prima di cominciare mi sembra giusto citare e ringraziare le persone con cui ho condiviso questi splendidi nove giorni:
Rosuen, per avermi seguito in tutte le visioni, per essersi intrufolata in sala proiezioni e in sala stampa per fare foto e per avermi procurato degli autografi importantissimi!!!
Deiv, per essere stato il peggiore ma anche per essere stato il fotografo ufficiale del gruppo (avrete modo di vedere i suoi scatti nei prossimi post).
Nick, per averci agevolato nello sbrigare i vari "obblighi aeroportuali" e per aver chiesto al regista di Gachi Boy se poteva fare una foto con noi, in un giapponese talmente ben pronunciato da lasciarlo anche un tantino interdetto ^__^
Torakiki, con cui abbiamo condiviso metà festival e la ricerca di posti dove mangiare per sfamarci dopo le visioni, per aver messo le sue precedenti esperienze al FEFF a mia disposizione (grande Tora ^__^).
Para & Chimy, per tutte le utili informazioni che per un novellino come me sono state a dir poco fondamentali, per i commenti a caldo tra una proiezione e l'altra e per la ricerca di un bar aperto dove prendere un caffè dopo la cerimonia di premiazione ^__*.
Rob, anche lui cineblogger con cui è stato piacevolissimo condividere la passione per il cinema orientale e non.
Murda, che ho sempre letto con piacere e che ho avuto il piacere di conoscere l'ultimo giorno del festival dopo la proiezione del film di Johnnie To.

Questo e tutto. Da qui in avanti si comincia a fare sul serio!!!

Monday, April 28, 2008

Italian Online Movie Award 2008 - WINNERS

Son tornato ieri dal FEFF dopo un viaggio che mi ha rubato praticamente metà giornata. Come se non bastasse l'aereo era pure in ritardo e non ho fato in tempo a seguire la premiazione di questi IOMA 2008. Vediamo dunque i vincitori per categoria.
And the winners are:


---VINCITORI---

MIGLIOR FILM
4 Mesi, 3 Settimane, 2 giorni
**Into The Wild**
La promessa dell'assassino
Lo scafandro e la farfalla
Non è un paese per vecchi

MIGLIOR REGIA
Ethan e Joel Coen - Non è un paese per vecchi
David Cronenberg - La promessa dell'assassino
Christian Mungiu - 4 Mesi, 3 settimane, 2 giorni
Sean Penn - Into the wild
**Julian Schnabel - Lo scafandro e la farfalla**

MIGLIOR FILM ITALIANO
**Caos calmo**
Centochiodi
Giorni e Nuvole
La ragazza del lago
**Mio fratello è figlio unico**

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
I Simpson: il film
Persepolis
**Ratatouille**

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
**Daniel Day-Lewis - Il petroliere**
Johnny Depp - Sweeney Todd
Emile Hirsch - Into the Wild
Tommy Lee Jones - Nella valle di Elah
Viggo Mortensen - La promessa dell’assassino

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Cate Blanchett – Elizabeth The Golden Age
**Marion Cotillard - La vie en Rose**
Gong Li - La città proibita
Anamaria Marinca - 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni
Naomi Watts - La promessa dell’assassino

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
**Javier Bardem - Non è un paese per vecchi**
Vincent Cassel - La promessa dell’assassino
Hal Holbrook - Into the Wild
Brad Pitt - L’assassinio di Jesse James
Max Von Sydow - Lo scafandro e la farfalla

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
**Cate Blanchett - Io non sono qui**
Helena Bonham Carter – Sweeney Todd
Marie-Josée Croze - Lo scafandro e la farfalla
Catherine Keneer - Into the wild
Saoirse Ronan - Espiazione

MIGLIOR CAST
Espiazione
Into the Wild
Io non sono qui
La promessa dell'assassino
**Non è un paese per vecchi**

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
4 mesi, 3 Settimane, 2 giorni
La promessa dell'assassino
**Le vite degli altri**
Nella valle di Elah
Ratatouille

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Espiazione
Into the wild
Lo scafandro e la farfalla
**Non è un paese per vecchi**
Zodiac

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Espiazione
Il petroliere
Into The Wild
**L'assassinio di Jesse James**
Non è un paese per vecchi

MIGLIOR MONTAGGIO
Grindhouse: Death Proof
Into The Wild
Lo scafandro e la farfalla
**Non è paese per vecchi**
Paranoid Park

MIGLIOR COLONNA SONORA
Across the Universe
Espiazione
Il petroliere
**Into The Wild **
L’albero della vita

MIGLIOR SCENOGRAFIA
Elizabeth: The Golden Age
Espiazione
La città proibita
Lussuria
**Sweeney Todd**

MIGLIORI COSTUMI
Elizabeth The Golden Age
Espiazione
La città proibita
Lussuria
**Sweeney Todd **

MIGLIOR TRUCCO
Elizabeth: The Golden Age
I pirati dei caraibi: Ai confini del mondo
Io non sono qui
Le vie en rose
**Sweeney Todd**

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
**300**
Cloverfield
L'albero della vita
Spiderman 3
Transformers


Non sorprende la vittoria di Into The Wild visto il grande apprezzamento che ha nel forum. Sarei stato contento se avesse vinto La Promessa dell' Assassino ma il film di Penn mi è piaciuto perciò son contento comunque. Per lui anche miglior colonna sonora e qui veramente niente da dire. La lotta per la Miglior Regia vedeva tanti nomi darsi battaglia ma a spuntarla è stato Schnabel per lo Scafandro e la Farfalla. Ratatouille, un po' come agli Oscar, vince senza impegno il premio della categoria animazione.
Categorie attoriali (miglior Attore/attrice protagonista/non e cast) tutto nella norma e non molto lontano dai risultati degli oscar anche se finalmente Cate Blanchet ha avuto il premio che meritava per al sua interpretazione in Io Non Sono Qui.
Mentre Le Vite degli Altri si aggiudica la migliore Sceneggiatura Originale, Non è un Paese per Vecchi si porta a casa il premio per quella Non Originale e per il Montaggio. La fotografia va invece a L' Assassino di Jesse James, unico premio ricevuto ma meritatissimo. Sweeney Todd, che io non ho ncora visto, sbanca tutte le altre categorie tecniche (scenografie, costumi e trucco).
Assolutamente contrariato per gli effetti speciali: impossibile anche solo paragonare gli effetti di 300 con la meraviglia visiva dei robottoni di Transformers.
Anche per quest' anno è tutto e già si incominciano a recuperare i film per gli IOMA 2009.

RIAPERTURA!!!

Sono tornato!!!
Sono stanco morto ma già operativo a lavoro!!!
Da domani comincio a parlare del FAR EAST FILM FESTIVAL 10!
Questa sera invece: I VINCITORI IOMA 2008!!!

Thursday, April 17, 2008

CHIUSURA PER FAR EAST


Ragazzi, come già annunciato due settimane fa (potete leggere qui), sono pronto a partire alla volta di Udine per assistere alla decima edizione del FAR EAST FILM FESTIVAL X.
Di conseguenza il blog rimarrà fermo per una decina di giorni ma al mio rientro avrò modo di parlarvi di questa esperienza in maniera esaustiva.
Non mi dilungo oltre con i saluti perchè oggi il tempo è tiranno e ho tante cose da sistemare prima della partenza.
Un caloroso saluto a tutti ^___*.

Wednesday, April 16, 2008

"Ho sempre creduto che fossero le cose che non scegli a renderti cio' che sei.."

Gone Baby Gone rappresenta uno dei più grossi errori/orrori distributivi italiani del 2008 (undici sale soltanto in tutta Italia...). Gone Baby Gone conferma che in casa Affleck, l'attore di talento è Casey. Gone Baby Gone ci fa realizzare che, dopo un' accidentata carriera d'attore, Ben Affleck ha forse trovato il suo posto. Gone Baby Gone lo vede infatti esordire dietro la macchina da presa con un opera prima sorprendente, inaspettata, e forse per questo ancora più gradita. La storia è tratta da un romanzo di Dennis Lehane (già autore di Mystic River) ed è una di quelle difficili da mandar giù perché taglia la gola come schegge di vetro e da il tormento una volta che arriva allo stomaco. Una storia ambientata in America, in quei quartieri dove vivono le persone ai margini della società. Una storia dove il confine tra bene e male, tra giusto e sbagliato è sottilissimo, e non si può rimanere in equilibrio ma bisogna scegliere, anche se difficile, anche se sgradevole. Una storia dove le stesse decisioni sono guidate, più che dal buon senso, dalla coscienza e dall' educazione religiosa. E bisogna essere pronti a pagare il prezzo delle proprie scelte. In un quartiere periferico di Boston una bambina, Amanda, scompare misteriosamente, forse è stata rapita e non si sa per certo se sia ancora in vita. La madre è una tossicomane sulla quale non si può fare affidamento, perciò sono gli zii della bambina a prendere in mano la situazione. L'arrivo della stampa da il via ad un circo mediatico che porta tantissime persone a sostare curiose davanti alla casa della bambina, quelle stesse persone che magari in circostanze diverse sarebbero passate per quelle strade tirando dritto senza mai girare lo sguardo. La zia di Amanda è convinta che una persona del quartiere, che conosce i posti e la gente, potrebbe dare un grande contributo alle indagini collaborando con la polizia. Decide perciò di assumere l'investigatore privato Patrik Kenzie e la sua compagna Angie Gennaro. Affiancati alle indagini dei detective Remy Bressant e Nick Poole, la verità che lentamente porteranno a galla non sarà facile da accettare. Per il suo primo film, Ben Affleck sceglie un approccio registico moderato, dimostrando di saper gestire il mezzo senza strafare, senza volersi mostrare "Autore" a tutti i costi. Si trova a suo agio nelle scene concitate (la sparatoria alla cava), in quelle cariche di tensione (la casa del pedofilo) ma anche in quelle più calme, dove il suo "sguardo" si posa sulle case, le strade, le vite che le animano, persone e volti. Un cast all'altezza (in particolar modo il fratello Casey e il sempre grande Ed Harris) lo aiutano nel compito di dare completezza ad uno dei film più interessanti di questo primo quadrimestre 2008. Eh si, il film mi ha proprio convinto ed ora è lecito aspettarsi tanto dal riscoperto regista Ben Affleck.

Tuesday, April 15, 2008

Ma qualcuno si ricorda di: CARLETTO IL PRINCIPE DEI MOSTRI

Nuovo appuntamento con la rubrica del ricordo questa volta molto ravvicinato al precedente (questo perché a marzo ero decisamente in ritardo...non è che adesso sono in anticipo...ci siamo capiti? ^__*) per motivi di tempo: tra qualche giorno partirò per il Far East e al mio ritorno ci sarà poco tempo e poco spazio per questa piccola rubrica.
Questa volta tocca all' ennesimo cartone animato a cui sono molto affezionato. L'ispirazione me l'ha data l'ultimo numero del manga di Keroro dove, con mia grande gioia, veniva citato.
Signore e Signori: Carletto il Principe dei Mostri!!!
Come di consueto, Youtube mi da la possibilità di condividere con voi le splendide sigle, quella iniziale e quella finale.
Spero vi ricordiate in tanti ^___^

SIGLA APERTURA

SIGLA CHIUSURA

Monday, April 14, 2008

DAMAGES - SEASON 01 -

TITOLO ORIGINALE: DAMAGES
TITOLO ITALIANO: DAMAGES
NUMERO EPISODI: 13

-TRAMA-
Una ragazza corre, coperta solo da un impermeabile e sporca di sangue, per le strade di New York in evidente stato di shock, finché non viene fermata dalla polizia. Flashback a sei mesi prima: scopriamo che la ragazza è un giovane avvocato in procinto di fare un colloquio per lo studio di uno degli avvocati più famosi e temuti della grande Mela, Patricia Hewes, impegnata nella causa contro l'imprenditore Arthur Frobisher, accusato di aver ricevuto informazioni dalla commissione Affari e Finanza e di aver così venduto le azioni prima del fallimento della società.

-COMMENTO-
Professionista lucida, spietata, doppiogiochista. Madre affettuosa, ma anche fredda e risoluta. Questi sono alcuni aspetti del complesso personaggio di Patricia Hewes, Patty per gli "amici", (interpretato da una titanica Glenn Close) vera colonna portante di questa serie, Damages, un legal - thriller in tredici puntate. E' vero che il centro della narrazione si focalizza sulla giovane Ellen Pearson, ma è il personaggio della Close che cattura tutta l'attenzione: oscuro e indecifrabile, ecco come lo definirei. Impossibile stabilire la portata delle sue azioni, così come il loro vero scopo. Impossibile definirla "buona" o "cattiva", troppo semplice, troppo riduttivo. La vera natura di Patty Hewes rimane nascosta e ci viene rivelata pian piano anche se solo alla fine riusciamo ad averne un' idea (quasi) precisa.
Allo stesso modo funziona la trama di Damages: perennemente in bilico tra presente è passato (il cuore della narrazione sono i flashback intervallati da brevi schegge di presente) la vicenda è un' intricata matassa che viene sbrogliata molto lentamente. Le rivelazioni vengono centellinate episodio dopo episodio e anche una volta che abbiamo in mano tutti i tasselli di questo complicato puzzle, solo alla fine siamo in grado di avere davanti agli occhi il quadro completo, fatto che denota un ottimo lavoro in fase di sceneggiatura oltre a confermare, se già Dexter non fosse bastato, che non sono necessari venti episodi per raccontare in maniera esaustiva una storia.
Come le recenti serie tv ci hanno abituato, anche Damages non mostra certo il fianco negli aspetti puramente tecnici e sorprende per l'uso di due tipi di fotografia (uno maggiormente contrastato dell'altro) per distinguere presente e flashback, restituendoci una New York più livida che mai.
Mentre a fine aprile la serie arriverà in Italia nei canali Sky (AXN se non sbaglio) ancora non si conosce una data precisa di messa in onda americana per la seconda stagione. Considerando però che le vicende di questa serie sono (quasi) auto conclusive, Damages è consigliato a tutti senza riserve.

-DVD-
Al momento è disponibile il cofanetto inglese della prima stagione Regione 2. Lo trovate qui.

Sunday, April 13, 2008

Lyric of the Week + Video / THE MOLDY PEACHES - ANYONE ELSE BUT YOU


You're a part time lover and a full time friend
The monkey on you're back is the latest trend
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

I kiss you on the brain in the shadow of a train
I kiss you all starry eyed, my body's swinging from side to side
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

Here is the church and here is the steeple
We sure are cute for two ugly people
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

The pebbles forgive me, the trees forgive me
So why can't, you forgive me?
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

I will find my nitch in your car
With my mp3 DVD rumple-packed guitar
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

Du du du du du du dudu
Du du du du du du dudu
Du du du du du du dudu du

Up up down down left right left right B A start
Just because we use cheats doesn't mean we're not smart
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

You are always trying to keep it real
I'm in love with how you feel
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

We both have shiny happy fits of rage
You want more fans, I want more stage
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

Don Quixote was a steel driving man
My name is Adam I'm your biggest fan
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

Squinched up your face and did a dance
You shook a little turd out of the bottom of your pants
I don't see what anyone can see, in anyone else
But you

Du du du du du du dudu
Du du du du du du dudu
Du du du du du du dudu du
But you

MICHAEL CERA & ELLEN PAGE "JUNO VERSION"

Friday, April 11, 2008

INCATENATO!!!


Il buon Lorenzo (in arte T3nshi) mi ha nominato per un simpatico meme in cui devo elencare sei cose che "mi piace fare".
Visto che ho un po' di tempo libero e considerato i meme passati che ho accumulato senza svolgerli, questo ho deciso di farlo.

Tanto per cominciare, ecco le semplici regole da rispettare qualora si volesse partecipare:
a) Indicare il blog che vi ha nominato linkandolo
b) Inserire le regole di svolgimento
c) Scrivere 6 cose che vi piace fare
d) Nominare altre sei persone affinché proseguano il meme
e) Lasciare un commento sul blog dei sei poveri sventurati di poco sopra per fargli sapere ufficialmente della nomina

Bene, fatto questo, andiamo a cominciare:

1.
Mi piace uscire a passeggiare il sabato mattina, specie nelle giornate soleggiate d'inverno o in quelle primaverili. Sono libero da qualsiasi impegno lavorativo e posso farmi in tutta tranquillità i fattacci miei, tipo: andare dal mio negoziante di fiducia a sbirciare i dvd appena usciti o passare in fumetteria a fare "spesa" ^___^.

2.
Durante le sere estive, mi piace mettermi a leggere in veranda quando il sole sta tramontando, magari dopo essere tornato dal mare e aver fatto una doccia rinfrescante: totale relax e goduria infinita ^__^.

3.
Mi piace guardare i film in lingua originale, soprattutto quelli orientali per i quali nessun adattamento, per quanto ben fatto, potrà mai rendere giustizia. Inoltre si riesce ad apprezzare la 100% la recitazione degli attori e si fa un grande esercizio con le lingue straniere ^__*.

4.
Mi piace fare la pausa caffè, una al mattino e una al pomeriggio. Durerà solo cinque minuti (massimo dieci) ma è fondamentale perché mi permette di "staccare" (soprattutto gli occhi dallo schermo del computer). Rigenerante e irrinunciabile.

5.
Mi piace scrivere sul blog, si si, mi piace proprio tanto (ma credo che questo lo si fosse intuito ^__*). Ho modo di esprimere le mie idee e confrontarmi con tutti coloro che hanno la pazienza di leggere e commentare. Colgo l'occasione per ringraziarvi ^__^.

6.
Mi piace ascoltare musica e cantare quando guido. Mi aiuta a smaltire lo stress da traffico e poco importa se gli altri automobilisti mi prendono per matto ^__*.

Ecco, ho fatto il mio dovere. Spero siate contenti di aver scoperto queste cose di me anche perché adesso viene la parte dove devo nominare sei di voi per proseguire questo meme:

Inenarrabile, Killo, Cineserialteam, Deneil, Francy e Simone.

Sono ancora indeciso se importunarvi nei vostri rispettivi blog per avvisarvi della nomina ^__*.

Thursday, April 10, 2008

JOHN RAMBO ovvero COME TI RADO AL SUOLO LA BIRMANIA IN SOLI 90 MINUTI

Succede quasi sempre così. Avevo detto che avrei aspettato, che non c'era fretta, che si poteva tranquillamente recuperarlo in home-video magari nella sua versione senza tagli (quella italiana se non lo sapevate è stata sforbiciata un po' qui e un po' li). E invece è bastata la compagnia giusta ed eccomi qui a parlare dell' ultima "fatica" di Sylvester Stallone, John Rambo. Son passati tanti anni dall' ultima volta che abbiamo assistito alle vicende del nostro Rambo e adesso lui passa le sue giornate in Thailandia catturando serpenti e noleggiando la sua imbarcazione a coloro volessero risalire il fiume. Un bel giorno un gruppo di missionari chiede di essere trasportati fino in Birmania per portare aiuti nei villaggi. Il nostro, conscio del fatto che "non si possono cambiare le cose" (frase da leggere rigorosamente con la bocca storta ed il labbro inferiore leggermente sporgente) rifiuta categoricamente di accompagnarli per poi sciogliersi come ghiaccio al sole di fronte alla bella Sarah (la Julie Benz della serie tv Dexter). Dopo averli accompagnati incolumi a destinazione, scopre che i guerriglieri li hanno catturati dopo aver sterminato gran parte della popolazione del villaggio dove stavano portando aiuti. Unitosi ad un gruppo di mercenari, Rambo si reca direttamente in Birmania per liberarli...ed è qui che comincia la carneficina. Non riesce al buon Stallone un nuovo miracolo nella seconda operazione atta a riportare sugli schermi i suoi storici personaggi, nonostante il suo fisico mostri i segni degli anni e il viso (ma si può ancora chiamarlo così) quelli della chirurgia estetica (diamogli merito del coraggio comunque). Se infatti con Rocky la carta "nostalgia" si è rivelata vincente, lo stesso non è stato possibile con Rambo (anche se "timidamente" si è provato a riportare alla memoria i vecchi film con un flashback un po' inutile). Ed ecco allora che si è puntato tutto sullo splatter più puro: teste, gambe, braccia, interiora, litri di sangue si spargono per lo schermo e quasi tutto ad opera del caro Rambo che a mani nude, con un machete auto forgiato ed un fucile mitragliatore "finedimondo" fa in briciole i guerriglieri birmani. In fondo in John Rambo non c'è altro e altro in fondo non serve. Il contesto socio/politico birmano è solo una scusa per permettere al nostro eroe di scatenare l'apocalisse e pretendere di più da questo film (anche uno straccio di dialogo decente, per dirne una) è assolutamente fuori luogo. Da vedere assolutamente in compagnia commentando ogni singola scena o battuta...almeno ci si diverte!!!

Wednesday, April 09, 2008

Far East Film Festival X - IL CALENDARIO

Come annunciato, ieri è stato reso noto il calendario dei film che verrano proiettati in questa decima edizione del FEFF. Di seguito un semplice elenco. Per avere informazioni più dettagliate potete andare qui o scaricare il file pdf qui.

Venerdì 18 aprile 2008

Death Note
Regia:KANEKO Shusuke

Death Note: The Last Name
Regia:KANEKO Shusuke

L change the WorLd
Regia:NAKATA Hideo

Quickie Express
Regia:Dimas DJAYADININGRAT

The Tender Throbbing Twilight
Regia:IMAOKA Shinji

Sabato 19 aprile 2008

PK:COM:CM
Regia:XIAO Jiang

A College Woman's Confession
Regia:SHIN Sang-ok

Casket for Rent
Regia:Neal TAN

Handle Me With Care
Regia:Kongdej CHATURUNRUTSAMEE

The Happy Life
Regia:LEE Joon-ik

Always - Sunset On Third Street - 2
Regia:YAMAZAKI Takashi

Trivial Matters
Regia:PANG Ho-cheung

Muay Thai Chaiya
Regia:Kongkiat KOMESIRI

Domenica 20 aprile 2008

Secret
Regia:Jay Chou

A Flower in Hell
Regia:SHIN Sang-ok

A Sister's Garden
Regia:SHIN Sang-ok

Mr Cinema
Regia:Samson CHIU

Happiness
Regia:HUR Jin-ho

In The Pool
Regia:MIKI Satoshi

The Assembly
Regia:FENG Xiaogang

Going By The Book
Regia:RA Hee-chan

Deathfix: Die And Let Live
Regia:MIKI Satoshi

Lunedì 21 aprile 2008

Me...Myself
Regia:Pongpat WACHIRABUNJONG

Kala Malam Bulan Mengambang
Regia:Mamat KHALID

Adrift In Tokyo
Regia:MIKI Satoshi

Funuke Show Me Some Love Losers!
Regia:YOSHIDA Daihachi

The Detective
Regia:Oxide PANG

Love Master
Regia:KOMINO Masashi

Martedì 22 aprile 2008

The Wonder Years
Regia:KIM Hee-jung

It's Not Her Sin
Regia:SHIN Sang-ok

Resiklo
Regia:Mark A. REYES

The Glorious Team Batista
Regia:NAKAMURA Yoshihiro

Lost, Indulgence
Regia:ZHANG Yibai

Our Town
Regia:JUNG Gil-young

Zombi Kampung Pisang
Regia:Mamat KHALID

Mercoledì 23 aprile 2008 (HORROR DAY)

Kaidan
Regia:NAKATA Hideo

Altar
Regia:Rico Maria ILARDE

The Screen At Kamchanod
Regia:Songsak MONGKOLTHONG

Black House
Regia:SHIN Terra

The Guard Post
Regia:KONG Su-chang

Body
Regia:Paween PURIJITPANYA

Sick Nurses
Regia:Thospol SIRIVIVAT & Piraphan LAOYONT

Giovedì 24 aprile 2008

Hellcats
Regia:KWON Chil-in

Your Friends
Regia:HIROKI Ryuichi

The Other Half
Regia:LIN Lisheng

Lucky Dog
Regia:ZHANG Meng

The Rebel
Regia:Truc 'Charlie' Nguyen

Crows - Episode 0
Regia:MIIKE Takashi

Venerdì 25 aprile 2008

Fine, Totally Fine
Regia:FUJITA Yousuke

Magic Boy
Regia:Adam WONG

Ta Pu
Regia:WEI Wang

An Empress And The Warriors
Regia:Tony CHING Siu-tung

Love Of Siam
Regia:Chookiat SAKWEERAKUL

Gachi Boy, Wrestling With A Memory
Regia:KOIZUMI Norihiro

Run Papa Run
Regia:Sylvia CHANG

Mad Detective
Regia:Johnnie TO & WAI Ka Fai

Sabato 26 aprile 2008

Forever The Moment
Regia:YIM Soon-rye

Peeping Tom
Regia:FUKAGAWA Yoshihiro

Gone Shopping
Regia:WEE Li Lin

Tactical Unit - The Code
Regia:Law Wing-cheong

Sparrow
Regia:Johnnie TO

Shadows In The Palace
Regia:KIM Mi-jeong

Insomma, che Nakata con lo spin off su Death Note ma soprattutto con il suo nuovo horror.
C'è Johnnie To con il suo nuovo film ma anche con Mad Detective.
C'è Takashi Miike (WOWOWOWOW).
E questo solo per volerne citare alcuni.
Una quantità incredibile di film da vedere, tantissimi autori da scoprire.
Tornerò da Udine che mi sanguineranno gli occhi ^___*

Tuesday, April 08, 2008

FINALMENTE!!!

Sapete chi è l'uomo nella foto?
E' il grandissimo Takashi Miike, a mio parere il regista più interessante (e folle) proveniente dal Giappone.
La sua produzione cinematografica conta più di sessanta film (considerato che ha iniziato a lavorare come regista dal '91, il numero è impressionante) ma ben pochi sono stati distribuiti nel nostro paese nonostante il buon Takashi sia stato in concorso agli ultimi Festival di Venezia.
Ma dopo qualche titolo pubblicato timidamente per il mercato dell' home-video, finalmente le cose cominciano a farsi serie.
La pubblicazione a febbraio della versione uncut di Ichi the Killer ha dato il via all' uscita di diversi titoli del prolifico regista, che durerà fino a settembre.
Ecco quali saranno:

APRILE:
Bodyguard Kiba - Eagle Pictures (Maki Collection)
Bodyguard Kiba 2: Apocalypse of Carnage - Eagle Pictures (Maki Collection)
Bodyguerd Kiba 3: Second Apocalypse of Carnage - Eagle Pictures (Maki Collection)
Dead or Alive - Dynit (Takashi Miike Collection)
The Guys from Paradise - Dynit (Takashi Miike Collection)

MAGGIO:
City of Lost Souls - Dynit (Takashi Miike Collection)
Dead or Alive 2 - Dynit (Takashi Miike Collection)

GIUGNO:
Agitator - Dynit (Takashi Miike Collection)
Dead or Alive 3 - Dynit (Takashi Miike Collection)

LUGLIO:
Graveyard of Honour - Dynit (Takashi Miike Collection)
Shinjuku Triad Society - Dynit (Takashi Miike Collection)

AGOSTO:
Rainy Dog - Dynit (Takashi Miike Collection)
Shangry La - Dynit (Takashi Miike Collection)

SETTEMBRE:
Ley Lines - Dynit (Takashi Miike Collection)

Questi titoli si vanno così ad aggiungere a quelli già pubblicati fin' ora:

The Call - Dolmen
Audition - Dolmen
Visitor Q - Dolmen
Big Bang Love, Juvenile A - Dolmen
Gozu - NoShame
Family - Eagle Pictures (Maki Collection)
Family II - Eagle Pictures (Maki Collection)
Ichi The Killer - Dynit (Takashi Miike Collection)

Aspettando che altri suoi titoloni giungano nel nostro paese (Happiness of the Katakuris, Bird People in China, Young Thugs: Nostalgia giusto per citarne alcuni), mi sfrego le mani con avidità in previsione dei prossimi acquisti, mentre il mio portafoglio già impreca ^__*

Monday, April 07, 2008

"I need to know that it's possible that two people can stay happy together forever"

Giunone, antica divinità del parto. Un nome un destino per la giovane Juno McGuff che a soli sedici anni si ritrova incinta del suo migliore amico, Paulie Bleeker. Questo è quello che succede quando in preda alla noia si decide di scoprire i piaceri del sesso. Ma una volta "fatta la frittata" bisogna affrontarne le conseguenze: Juno non si perde d'animo e tra le varie possibilità c'è anche quella di affidare il nascituro ad una coppia benestante e senza figli.
Juno in fondo è tutto qui. Una storia semplicissima che è fruttata alla sua scrittrice, Diablo Cody, un meritatissimo Oscar e che ha confermato quanto di buono il regista Jason Reitman aveva fatto vedere con il suo precedente Thank You For Smoking.
Juno è un film dall' anima indipendente e dal cuore grande, grandissimo. Uno di quei film che sanno raccontare una storia con naturalezza e con la stessa naturalezza ti stampano un sorriso sulla faccia (e magari una lacrimuccia all' angolo dell' occhio) che ti rimane quando esci dal cinema, che ti rimane il giorno seguente e che ti ritorna ogni volta che ci pensi. Questo perché Juno è un film dannatamente onesto nonostante sembra voglia fare sempre il furbo con quella colonna sonora così accattivante, quei titoli di testa così colorati e "cartoonosi", quei dialoghi irresistibili. L' onestà di Juno sta proprio nel voler trattare la storia di un' adolescente che rimane incinta senza voler necessariamente salire in cattedra a impartire alcun tipo di lezioncina, senza voler fare la morale o sparare giudizi dal sapore di sentenze. Qui c'è solo una ragazzina con un problema gigantesco per la sua età, che può contare sugli amici e sul totale appoggio dei genitori per superarlo, in un modo o in un altro. Ma Juno è anche un film che parla d'amore, quello puro e semplice che ci proietta indietro all' adolescenza, quando affrontavamo sognanti i primi innamoramenti, quando ancora la vita non ci aveva preso a schiaffi per svegliarci e riportarci di corsa alla realtà.
Per questo e per tanti altri motivi, trovo vomitevole che "qualcuno" osi soltanto prendere qualcosa di così bello e dolce per strumentalizzarlo, per farne bandiera e manifesto della sua personale "crociata" anti aborto. Mischiare cinema (o qualsiasi altra forma d'arte) con la politica è sbagliato secondo me e in questo caso è proprio subdolo e vigliacco. Juno non è certo un capolavoro ma è un film dolcissimo e speciale. Spero che nessuno si faccia influenzare e vada al cinema per scoprirlo con i propri occhi, anche se con il cuore sarebbe meglio.

NOTE A MARGINE: le ultime considerazioni hanno tolto spazio alla straordinaria interpretazione della giovane Ellen Page che ha fatto innamorare praticamente tutti. Una giovane stella nascente (già vista nel terzo film degli X-Men nei panni di Kitty Pride) che spero con tutto il cuore non si bruci troppo presto!

Sunday, April 06, 2008

Lyric of the Week + Video / RADIOHEAD - NUDE

**Nude è il nuovo singolo estratto dall' ultimo album dei Radiohead, In Raibows. Impossibile non dedicargli la Lyric of the Week. Il video è tratto da Scotch Mist**


Don't get any big ideas
They're not gonna happen
You paint yourself white
And feel up with noise
But there'll be something missing

Now that you found it
It's gone
Now that you feel it
You don't
You've gone off the rails

So don't get any big ideas
They're not gonna happen
You'll go to Hell
For what your
Dirty mind is thinking

Friday, April 04, 2008

And now we face the EXTINCION

Per ottenere Resident Evil: Extinction occorrono soltanto un pizzico di Romero, essenza di videogame e azione in qunatità esagerata. La trama, naturalmente, è opzionale. Attenzione che il mio tirare in ballo Romer, non deve suonare come una bestemmia, almeno non questa volta. Infatti la prima impressione che ho avuto con il terzo capitolo dell saga cinematografica di Residen Evil è che, per la primissima volta, si sia "pescato" dalle opere del Maestro in maniera costruttiva. Resident Evil è probabilmente uno dei videogiochi più importanti degli anni '90. Gran parte del suo successo (e delle critiche da parte delle associazioni dei genitori) era dovuto alla violenza ben sopra alla media, ma soprattutto alle atmosfere che tanto ricordavano i film di Romero. Trarne un film sembrava cosa relativamente semplice tanto che la stesura di una prima sceneggiatura fu affidata proprio al buon George. Evidentemente i produttori di Hoolywood pensarono che ne sarebbe venuto fuori un film anche troppo valido, perciò bocciarono il progetto di Romero e affidarono tutto nelle mani di Paul W.S. Anderson che già si era reso ridicolo in passato con la trasposizione cinematografica di Mortal Kombat. Quello che di buono aveva il videogioco (nel senso di "cinematograficamente appetibile") andò perduto in un primo film mediocre e in un seguito onestamente vomitevole. Questo terzo capitolo è ancora scritto da Anderson ma diretto da un maggiormente ispirato Russel Mulchay (sicuramente di più dello stesso Anderson o di Alexander Witt in Resident Evil: Apocalypse). Del videogioco sono rimasti solo la Umbrella, gli zombi e i nomi di qualche personaggio, la storia invece è tutta nuova: il contagio del T-Virus si è esteso su tutto il globo, gli oceani si sono ritirati trasformando la terra in un deserto dove i sopravvissuti conducono un' esistenza da nomadi alla continua ricerca di cibo e benzina. Anche Alice si sposta di continuo cercando di non farsi trovare dalla Umbrella che la vorrebbe usare per trovare una cura contro il virus. Tralasciando il fatto che il mondo sia diventato un palla di sabbia in appena cinque anni (neanche in Ken il Guerriero si era vista una cosa del genere), il film risulta sicuramente più piacevole dei precedenti proprio grazie all' ambientazione e a evidentissime citazioni di Day of the Dead (gli zombi che si accalcano fuori dalla base militare sotterranea, il tentativo di addomesticare i non morti ecc.). Attenzione però: con questo non voglio dire che ne sia uscito fuori un buon prodotto! Ci troviamo sempre di fronte ad un filmaccio (con qualche pregio) ma che visto sotto quest' ottica riesce anche a divertire. C'è tanta azione e Milla Jovovich (soprattutto!!!), aspettarsi di più sarebbe ridicolo. Un piacevole antipasto di zombi in attesa di Diary of the Dead.

Thursday, April 03, 2008

Forse mi ero dimenticato di dirvi che...

...dal 18 al 26 aprile sarò qui:

FAR EAST FILM FESTIVAL

Penso possiate immaginare quanto sono felice per questa esperienza assolutamente nuova per me ^___^
E la mia emozione è aumentata esponenzialmente dopo aver letto questi due comunicati stampa:

FAR EAST FILM 10

EVENTO NELL’EVENTO

Il geniale regista Pang Ho-cheung firma
uno specialissimo regalo di compleanno
per il decennale: un festival trailer che
farà sicuramente… parlare molto di sé!

E intanto, mentre scatta il countdown,
nasce il blog ufficiale di Far East Film!

Comunicato stampa del 12 marzo 2008
Con preghiera di pubblicazione / diffusione

UDINE – Mentre scatta il countdown per le attesissime giornate del decennale, che dal 18 al 26 aprile trasformeranno la piccola Udine nella più grande roccaforte asiatica d’Europa, il Centro Espressioni Cinematografiche (C.E.C.) anticipa ufficialmente il “biglietto da visita” di Far East Film 10. Un autentico evento nell’evento, come generosa consuetudine del festival friulano, dato che il “biglietto da visita” porterà la firma del geniale regista hongkonghese Pang Ho–cheung! Niente di meglio che un trailer d’autore, dunque, per soffiare sulle prime dieci candeline. E che autore!
Lanciato in Occidente proprio da Far East Film, grazie ad eccentriche black comedy come You Shoot, I Shoot (folgorante esordio) e Men Suddenly In Black, fino ai raffinati Beyond Our Ken e Isabella, il giovane Pang Ho–cheung è ora uno dei nomi orientali più quotati sul mercato mondiale e più contesi dalle vetrine cinematografiche (pensiamo a Berlino, a San Sebastian). E se Udine, quest’anno, ospiterà in anteprima assoluta il suo nuovo capolavoro, Trivial Matters (ironica, lucida e irriverente escursione nel mondo delle relazioni interpersonali tra sesso, amore e vita quotidiana), Pang Ho-cheung delizierà gli spettatori anche con il suo specialissimo regalo di compleanno: un trailer di 40 secondi che, assicurano al C.E.C., farà «molto allegramente» parlare di sé…
«Non vogliamo svelare troppi dettagli - commentano gli organizzatori - ma possiamo garantire che Pang ha espresso e riletto nel migliore dei modi lo spirito giocoso, audace e ironico del nostro festival. Un festival che, da sempre, incoraggia e promuove la massima libertà creativa, celebrando i generi così come le loro spettacolari re-interpretazioni. E questo gioiellino made in Hong Kong, scelto per fare cornice ai film in programma, lo dimostrerà ampiamente…».
Sul grande schermo del Teatro Nuovo, il festival trailer sarà proiettato per la prima volta durante la serata inaugurale del 18 aprile, rinnovando così una felice tradizione: quella che ha visto alternarsi, negli ultimi anni, le applaudite griffe artistiche di Massimo Garlatti-Costa, Lorenzo Bianchini, Marotta&Russo.
Per vedere il trailer e avere informazioni sul festival, il C.E.C. ha creato un nuovissimo blog (
http://www.fareastfilmtheblog.com/) che favorirà il dialogo diretto con gli appassionati e che, ovviamente, affiancherà giorno per giorno il visitatissimo sito ufficiale (http://www.fareastfilm.com/)

-------------------------------------------

FAR EAST FILM 10

Sarà un ospite d’eccezione ad aprire
l’attesissima edizione del decennale:
il mitico padre di Ring Hideo Nakata!

Con l’anteprima internazionale di L change the WorLd, il grande maestro del J-Horror contemporaneo taglierà ufficialmente il nastro di Far East Film 10.

Comunicato stampa del 2 aprile 2008
Con preghiera di pubblicazione / diffusione

UDINE – Sarà un ospite d’eccezione ad aprire ufficialmente, venerdì 18 aprile, l’attesissimo decennale di Far East Film: il mitico padre di Ring Hideo Nakata! Con l’anteprima internazionale di L change The WorLd, spin-off dei due Death Note che il Festival ha presentato nel 2007 (e che saranno ripresentati, proprio il 18 aprile, come introduzione all’Opening Night), il grande maestro del J-Horror contemporaneo taglierà dunque personalmente il decimo nastro. E non solo.
Legato da tempo a Far East Film, primissimo domicilio occidentale dei tre Ring e di Dark Water, Nakata taglierà simbolicamente anche il nastro dell’Horror Day (programmato per mercoledì 23 aprile): la celebre maratona del brivido, uno dei simboli più noti e amati del Festival, sarà infatti tenuta a battesimo dal ghost-movie Kaidan, la nuova produzione interamente nipponica del regista dopo i trionfi hollywoodiani…
Davvero un super-evento, la presenza di Nakata, ma non certo l’unico: per celebrare lo storico anniversario, ospitato dal Teatro Nuovo e dal Visionario, il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine ha messo a punto un programma ricco e articolatissimo dove convivono 61 titoli (anteprime assolute, anteprime europee, cult, scoperte, riscoperte) e numerosi eventi collaterali: dagli incontri pomeridiani con i protagonisti (attori, registi, sceneggiatori, produttori) ai party notturni nei locali cittadini, dai perimetri d’arte (quest’anno la mostra Click ad Oriente e arte contemporanea giapponese al Visionario) a quel piccolo festival-nel-festival rappresentato dall’instancabile attività del bookshop (autentica meta di pellegrinaggio per appassionati e collezionisti), senza ovviamente dimenticare il convegno internazionale Ties That Bind (21 e 22 aprile) che analizzerà le dinamiche produttive (e coproduttive) tra l’Asia e l’Europa.
Molti, dicevamo, i super-eventi del 2008, e, fra tutti, va sicuramente anticipato lo specialissimo regalo di compleanno che porta la firma del geniale Pang Ho–cheung: un festival trailer di 40’’ inevitabilmente destinato a fare molto parlare di sé…
Per saperne di più, sia sul Festival sia sui percorsi paralleli, il C.E.C. ha creato un nuovissimo blog (
http://www.fareastfilmtheblog.com/) che favorirà il dialogo diretto con gli appassionati e che, ovviamente, affiancherà giorno per giorno il visitatissimo sito ufficiale (http://www.fareastfilm.com/).

-------------------------------------------

Per ora è tutto. La settimana prossima verrà annunciato il calendario ufficiale del festival quindi avrò modo di tornare sull' argomento.

Wednesday, April 02, 2008

TWIN PEAKS - SEASON 01 -

TITOLO ORIGINALE: TWIN PEAKS
TITOLO ITALIANO: I SEGRETI DI TWIN PEAKS
NUMERO EPISODI: 8 (EPISODIO PILOTA + 7 )

-TRAMA-
La tranquilla comunità di Twin Peaks viene sconvolta dal brutale assassinio della bella aura Palmer, trovata morta avvolta nella plastica. le indagini del singolare agente dell' FBI Cooper, tireranno fuori tutto il marcio che si trova nascosto dietro l'aspetto "perbene" della piccola cittadina e dei suoi abitanti.

-COMMENTO-
Sono fermamente convinto che, se oggi possiamo goderci tante e veramente valide serie tv, gran parte del merito vada alle geniali intuizioni del duo David Lynch e Mark Frost. Agli inizi degli anni '90 questi due illustri signori mostrarono al mondo le gigantesche potenzialità del piccolo schermo con la serie tv considerata un vero "cult" negli anni a seguire, ma che in definitiva non può che essere riconosciuta come autentico capolavoro.
Lynch è riuscito a portare i suoi incubi e le sue ossessioni oltre il cinema, "riducendole" e adattandole ai tempi e agli spazi televisivi, mettendo in piedi un progetto solo all' apparenza normale perché qualcosa del genere non credo si fosse mai vista prima.
La prima stagione si compone di soli sette episodi anticipati da un episodio pilota, per durata quasi un lungometraggio (del quale tra l'altro esiste una versione auto conclusiva presente nella Definitive Gold Box Edition), che ci proietta in questo microcosmo abitato da persone comuni solo all' apparenza, così lontano dal resto della civiltà, circondato da boschi secolari che celano segreti antichissimi. Lynch gioca con il suo pubblico facendogli credere che la storia verterà sulla ricerca di un assassino, ma già dal primo episodio è facile intuire che ci troviamo di fronte a qualcosa di più, qualcosa di completamente diverso.
Sette episodi dicevo, ma che pur con il loro numero esiguo, sono riusciti ad imprimere a fuoco nella memoria degli spettatori televisivi, immagini e personaggi: Bob, La Signora Ceppo, gli alberi mossi dal vento, il Great Northen Hotel proprio sopra l'imponente cascata, il nano che balla, la stanza rossa ("a volte le mie braccia si piegano all' indietro") e potrei continuare ancora.
Un opera imprescindibile che siate estimatori di Lynch o meno, per la quale ho speso anche troppe parole. L'unico modo per comprendere di che capolavoro sto parlando è guardarla con i vostri occhi e con la mente ben aperta.
"Fuoco cammina con me".

-DVD-
Per l'edizione in dvd guardare
qui.

Tuesday, April 01, 2008

"This is my home. My country. Frank Lucas don't run from nobody. This is America"

Frank Lucas è cresciuto sotto l'ala del boss Bumpy Johnson di cui è stato per anni la guardia del corpo e l'esattore, dal quale ha imparato tutto e del quale ha fatto quasi una figura paterna. Bumpy, rispettato e temuto da amici e nemici, ha tenuto le strade sotto il suo controllo per anni, ma alla sua morte questo delicato equilibrio rischia di cessare. Lucas ai assume la responsabilità di ereditare quanto Bumpy ha lasciato e costruisce un nuovo impero criminale sulle ceneri del precedente, riunendo attorno a se tutta la sua famiglia. Importando eroina direttamente dal Vietman senza passare per intermediari, riesce ad immetterla sul mercato pura al 100% e ad un prezzo nettamente inferiore rispetto ai suoi concorrenti. Facile in questa situazione farsi dei nemici importanti sia tra le altre famiglie della malavita che tra i poliziotti corrotti.
Richie Roberts è un poliziotto dai solidi principi che studia per diventare avvocato. Durante un' operazione di polizia sequestra quasi un milione di dollari, ma invece di tenerli nascosti e spartirli con i colleghi, li denuncia creandosi l'inimicizia di tutto il dipartimento. Il momento del riscatto arriva quando l' FBI lo ingaggia per trovare chi spaccia l'eroina purissima, la Blue Magic, per le strade di New York e smantellarne l'organizzazione partendo dai "piani alti".
Per forza di cose i destini di Lucas e Richie dovranno incrociarsi.
Un malavitoso profondamente legato alla sua famiglia e un poliziotto tanto dedito al suo lavoro da tagliare fuori moglie e figlio dalla sua vita. A leggerla così sembra che si stia parlando di Heat ma qui non c'è ne la classe di Michael Mann ne due attori mostruosi come Pacino e DeNiro. Ma non è solo questo. In American Gangster, l'ultimo film di Ridley Scott, si respirano anche un po' le atmosfere dello Scarface di De Palma (l' ascesa di Frank Lucas ricorda quella di Tony Montana ma molto meno kitsch) che quelle di Serpico di Lumet (il poliziotto onesto ripudiato dall' intero corpo di polizia corrotto). Questo è il problema di American Gangster: un film ben girato (Ridley Scott è pur sempre Ridley Scott) ben interpretato (più da Danzel Washington che da Russel Crowe) ma che fatica a trovare una sua identità precisa nonostante sia tratto da una storia vera, sempre all' ombra dei capolavori di poco sopra.
Ottima la collocazione storica (le vicende iniziano nel '68 con l' America in pieno incubo Vietnam) e la ricostruzione scenografica del periodo. La sceneggiatura è ben scritta, anche se concentrata sui due personaggi principali (ci sono una moltitudine di comprimari talmente poco approfonditi che si dimenticano in fretta), e la durata di due ore e mezza non si avverte più di tanto. Nonostante questo, il film non mi ha proprio conquistato ma merita comunque una bella sufficienza piena. Caro Ridley, quest' anno si è visto molto ma molto di meglio.